Ai bandi Fesr (Fondi europei sviluppo regionale) in scadenza nel 2027 possono concorrere dalle microimprese con 10 dipendenti, e 2 milioni di fatturato, alle grosse aziende di 3mila dipendenti e più. Con una importante eccezione per il Verbano Cusio Ossola: ai bandi per aziende con 3 mila addetti, possono accedere anche quelle fra i 250 e i 500. L’ha assicurato l’assessore regionale Andrea Tronzano titolare, tra le altre, delle deleghe ad artigianato, industria e attività produttive.
A patto, però, ha spiegato agli imprenditori che lo stavano ascoltando nella sede di Unione Industriale, che si tratti di aziende sane: “Aiutiamo chi già va bene ad andare meglio”. I bandi, per circa 1,4 miliardi di euro a livello piemontese, supportano ricerca e sviluppo, finanziando ad esempio l’assunzione di ricercatori part time a chi non se no può permettere; investimenti, internazionalizzazione, digitalizzazione, accesso al credito presso le banche. Per la digitalizzazione, ha spiegato il dirigente di settore Paolo Furno, sono a disposizione 135 milioni (sempre a livello regionale): 100 per le imprese, 35 per la pubblica amministrazione affinché sia in grado di svolge meglio i servizi alle imprese snellendo, ad esempio, gli iter burocratici.
In mattinata, prima dell’incontro pomeridiano a Unione Industriale il presidente, Michele Setaro ha accompagnato Tronzano in visita a Plastipack, Tecnolab Lago Maggiore a Verbania, Cam (profilati metallici e carpenteria) e Aldo Valsecchi (ruote e supporti) a Gravellona Toce.