Il fiore di Bianca continua a vestirsi di colori di bellezza e speranza e questa volta sboccia sul Lago Maggiore.
Sabato 22 marzo un momento importante del progetto voluto fortemente dalla Fondazione Bianca Garavaglia Ets a Lesa, quello della Casa del Fiore. Si tratta di una dimora per le vacanze che ospiterà i piccoli pazienti della Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
La rinascita
Nel Salone dell’ex Società Operaia, sede del consiglio comunale, si è svolta la cerimonia di “Rinascita del Genietto” con la posa simbolica della prima pietra della Casa del fiore, che esaudirà il desiderio di svago di bambini e ragazzi malati di tumore. All’evento sono intervenuti il sindaco di Lesa, Luca Bona, la presidente della Fondazione Bianca Garavaglia, Franca Garavaglia, e il direttore della Struttura Complessa di Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori, dottoressa Maura Massimino. Tra i presenti, con l'entusiasmo di veder realizzata questa meravigliosa idea, la dottoressa Valentina Villa, dirigente medico dell’INT, i rappresentanti di alcune delle aziende sostenitrici del progetto e personalità istituzionali del territorio, comei l’eurodeputata Isabella Tovaglieri.
Il progetto è curato dallo studio NI-MA dell’architetto Nicola Marinello. Al centro c'è la riqualificazione di un edificio storico del 1906, a margine della statale 33 del Sempione. «Il padiglione, un ex asilo denominato “Genietto”, in ricordo del figlio dell’avvocato Carlo Davicini, Cesare Eugenio, scomparso prematuramente - si ricorda in una nota - ha un’estensione di 950 metri quadri ed è stato dato in concessione alla Fondazione Bianca Garavaglia dal Comune di Lesa per una durata di cinquant’anni. La struttura, circondata da uno spazio verde, offrirà ai bambini e ai ragazzi affetti da tumore l’opportunità di godere di momenti di svago in un contesto dal clima mite e non lontano dal luogo di cura. È stato infatti dimostrato che una parentesi di evasione e benessere produce importanti ripercussioni positive sullo stato di salute fisica e mentale di coloro che affrontano le terapie».
I dati e il sostegno
Secondo gli ultimi dati, in Italia vengono diagnosticati annualmente 1.400 nuovi casi di tumore pediatrico, vale a dire nella fascia di età 0-14 anni e 800 nella fascia 14-19 anni.
Le necessarie terapie, con il peso fisico e psicologico che comportano, incidono sulla qualità di vita del piccolo e della famiglia. Una vacanza sembra un sogno irrealizzabile, eppure può essere veramente importante. Ecco perché si è mossa la Fondazione, dal 1987 impegnata a sostenere progetti di ricerca cura e assistenza in oncologia pediatrica: per rispondere al bisogno di normalità e serenità di tante famiglie.
La “Casa del fiore” aprirà le porte per i pazienti in cura nella Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: qui si potrà programmare contemporaneamente un soggiorno gratuito per 6 famiglie di bambini o adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni e donare loro un po’ di quella normalità che la malattia ha cancellato.
Tanta la commozione ieri.
«Un rifugio di serenità»
«Dopo tanti anni di impegno a supporto della ricerca e della cura dei tumori pediatrici, abbiamo voluto dare vita a un sogno che avevamo nel cassetto: la ‘Casa del fiore - ha detto Franca Garavaglia - Si tratta di una casa vacanze speciale, pensata per bambini e ragazzi speciali. Vogliamo offrire loro un rifugio di serenità dove trascorrere momenti di spensieratezza insieme alle proprie famiglie. Non sarà certo una vacanza dalla malattia, ma permetterà loro di godere di attimi di svago e leggerezza».
«Non dobbiamo dimenticarci mai – ha osservato inoltre la dottoressa Maura Massimino - di come la vita di tutti noi sia scandita da ritmi che alternano attività intensa con pause, talvolta riempite da contatti con le persone care, familiari, amici e, per i bambini e i ragazzi, i compagni della scuola e dello sport. Le pause possono essere godute nella propria abitazione o, meglio ancora, in luoghi diversi ad esse dedicate. Per i nostri pazienti queste pause sono più significative perché sono il ritorno alla normalità, rappresentata talvolta anche solo dal riposo nella propria stanza di casa o dal ritmo scolastico. Se dunque il desiderio della vacanza non si può e non si deve spegnere, ne abbiamo cercato e trovato le condizioni: vicinanza al luogo delle cure, facilità nel raggiungerlo da Milano, paesaggio gradevole e possibilità di goderne con la famiglia in molteplici attività, sicurezza dell’area geografica e clima mite».
La ristrutturazione dell’immobile, iniziata nel 2025, comporta interventi di recupero e restauro degli interni come degli esterni, oltre all’arredo e al rifacimento dell’area verde e dello spazio giochi. Saranno spese ingenti, ecco perché ci si rivolge a generosi privati, aziende e istituzioni.
Come sostenere
Già molte sono le realtà già sostenitrici del progetto: aziende del mondo della moda e del lusso, come Gruppo Prada, Herno (che è proprio di Lesa) e Damiani, ma anche S.C. Johnson Italy srl, e ancora Intesa Sanpaolo, attraverso il Programma di raccolta fondi Formula in collaborazione con Cesvi, e di enti e associazioni del terzo settore, come EY Foundation, Fondazione Fernando e Silvana Reggiani, Michi Raggio di Sole Odv e La Chiave della Vita Odv.
Ma vista l'importanza del progetto, c'è ancora tanto da fare e ogni goccia è preziosa. Per ricevere ulteriori informazioni si può visitare il sito https://www.abianca.org/la-casa-del-fiore o si può contattare la Fondazione Bianca Garavaglia via mail, scrivendo a info@abianca.org, oppure telefonando al 333 9700221.