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Un referendum provocatorio. Fatto per attirare l’attenzione sulla Polizia locale. E’ quello indetto dal Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia locale, che è formato da operatori appartenenti a differenti Corpi e Servizi di Polizia locale d’Italia.
Che ha attivato il referendum allo scopo di abolire la Polizia locale. L'11 aprile, è iniziata la raccolta delle firme a sostegno.
Un provocazione, dicevamo, per richiamare l’attenzione sulla situazione in cui si trovano i ‘vigili urbani’ italiani.
“L’attuale Polizia Locale è ormai anacronistica ed inadeguata alle esigenze della società contemporanea. E’ un ibrido tra un organo di polizia ed un organo amministrativo, a cui sono imposti i doveri del primo e gli strumenti del secondo. E c’è la volontà istituzionale di lasciare sostanzialmente tutto com’è, paventando una riorganizzazione della Polizia locale, ma di fatto ratificando l’odierno stato di cose’’.
Da qui la decisione degli stessi operatori di Polizia locale di avviare l’iter per un referendum che certo richiamerà sulla situazione. ‘’Non credendo più ad una soluzione proveniente dalla politica – scrivono i promotori – ci siamo uniti per promuovere l’abolizione della Polizia locale, proponendo soluzioni più moderne, razionali ed efficaci quali l’accorpamento degli appartenenti alla Polizia locale con nuovi copri di Polizia regionale, equiparati alla forze dello Stato’’.