La III Commissione consiliare Agricoltura ha ospitato un’audizione dei rappresentanti di Coldiretti Piemonte per affrontare il tema degli usi civici, una questione che continua a creare incertezze per molte aziende agricole del territorio.
Gli usi civici sono diritti collettivi di origine antica che permettono a una comunità di usufruire di beni e terreni appartenenti alla collettività, per attività come il pascolo o la raccolta della legna. Una tradizione storica che oggi, però, rischia di entrare in conflitto con le esigenze degli imprenditori agricoli. E in alcuni comuni del Piemonte, come avviene soprattutto nel vercellese, la percentuale di terreni gravati da questa formula legislativa sono il 90%.
Spesso sono terreni utilizzati da anni per scopi agricoli, a volte addirittura venduti dagli enti locali, nonostante la legge ne preveda l’inalienabilità. Un vuoto normativo che espone gli agricoltori a contenziosi legali e mette in discussione la legittimità della loro attività.
“Con cinque emendamenti alla Legge di Riordino – spiega Elena Rocchi, Consigliera regionale del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale prima firmataria degli emendamenti – ho proposto la rimodulazione dei risarcimenti dovuti e il ricalcolo dei canoni di concessione, oltre a estendere le nuove modalità di calcolo ai contenziosi in corso. Si tratta di un’azione che garantirebbe maggiore efficacia e coerenza applicativa alla conciliazione stragiudiziale, incentiverebbe la regolarizzazione e la definizione di molte vertenze, tenendo conto del fatto che i terreni oggetto di contenzioso sono stati mantenuti e migliorati nel corso degli anni anche con importanti opere di miglioramento e di mantenimento dell’ambiente con minori rischi di danni ambientali sui terreni e a valle degli stessi. Tali misure sono doverose per sanare una problematica dovuta a norme datate e a situazioni che è difficile ricostruire, ma che costituisce un gravoso impedimento per le nostre imprese agricole in anni comunque complessi valorizzando i beni civici nel rispetto degli interessi collettivi”.