Economia - 16 aprile 2025, 10:00

Unione Industriale Vco: "Tornano positive le attese delle aziende per il secondo trimestre 2025"

Il presidente Setaro: "I dati che emergono mi tranquillizzano dopo la tempesta scatenata dalla questione dei dazi americani"

Unione Industriale Vco ha di recente intervistato le sue aziende associate per raccogliere i dati utili a delineare l’analisi congiunturale previsionale per il secondo trimestre 2025: dopo un periodo di leggera flessione, le attese delle imprese provinciali tornano a essere positive. A risaltare maggiormente è il dato legato alla produzione: il saldo tra imprese che si aspettano una crescita e quelle invece che prospettano una diminuzione, rispetto al trimestre appena trascorso, segna un +15,7%.

Se le attese sulla produzione sono in aumento, la medesima tendenza si può riscontrare anche per gli ordinativi: il 21,6% delle aziende intervistate ne prevede una crescita, contro l’11,6% che ne prospetta una contrazione. Invece, sintomatico del periodo di incertezza che grava sui mercati internazionali tra questione dazi e stagnazione economica, è il dato sugli ordinativi esteri: il saldo tra ottimisti e pessimisti è in parità. Le tensioni geopolitiche e geoeconomiche continuano ad avere riflessi anche sui prezzi di energia e materie prime, previsti in crescita rispettivamente per il 51% e per il 35% delle imprese intervistate.

Continua, invece, a essere positivo il trend dell’occupazione: il saldo tra le aziende che ne prevedono un aumento e quelle che, al contrario, si aspettano una diminuzione è del 10%. Inoltre, più del 90% delle imprese non prevede di usufruire della cassa integrazione.

Si segnala la continua propensione a investire da parte degli imprenditori locali: il 75% delle aziende intervistate ha in programma investimenti, legati all’acquisto o alla sostituzione di macchinari e impianti.

Il presidente di Unione Industriale Vco, Michele Setaro, ha commentato così il risultato dell’indagine congiunturale: “I dati che emergono mi tranquillizzano, dopo la tempesta scatenata dalla questione “dazi”. Al riguardo, la situazione negli ultimi giorni si è rasserenata grazie al differimento dell’imposizione dei dazi disposta dall’amministrazione Trump, ma non bisogna adagiarsi sugli allori, anzi è necessario restare vigili e sperare che anche la forte tensione commerciale tra Usa e Cina si allenti e, in generale, predomini il buon senso a salvaguardia degli equilibri economici e politici mondiali. Tornando alla nostra rilevazione tra le nostre imprese, la tendenza al rialzo della produzione e degli ordinativi è molto incoraggiante, chiaramente non possono esserlo altrettanto i dati sull’export, vista la situazione contingente, così come i prezzi di energia e materie prime, previsti in aumento. Rassicurante anche il trend positivo di occupazione e investimenti, tutti indicatori di una buona salute delle nostre aziende. C’è da augurarsi che le turbolenze del commercio mondiale non oscurino questo panorama piuttosto roseo e che le imprese del Vco possano continuare a svolgere la loro attività serenamente, vedendo concretizzarsi le aspettative di crescita nel prossimo futuro”.

Dopo tre trimestri in contrazione, le attese delle imprese piemontesi tornano in campo positivo. Ciò avviene nonostante uno scenario di grande incertezza globale, aumentata dall’entrata in vigore dei dazi da parte degli Stati Uniti il 2 aprile e subito rimandata di 90 giorni. È quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata a marzo dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di circa 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese.

Dalle imprese arrivano attese positive per occupazione (saldo ottimisti/pessimisti al +7,0%), produzione (+4,4%) e ordini (+2,9%), mentre restano negativi i saldi per l’export (-3,6%) e la redditività (-5,2%). Questi ultimi sono legati all’attesa dei dazi, non ancora entrati in vigore al momento della rilevazione ma ampiamente anticipati, e quindi dati per scontati da chi ha risposto all’indagine. Ciononostante, gli investimenti vengono confermati e interessano oltre il 70% delle aziende. Addirittura, un quarto delle imprese rispondenti ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, un dato in crescita. In questo quadro, l’indice di utilizzo di impianti e risorse resta stabile al 77% mentre si riduce il ricorso alla Cig, attivata dal 10,5% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove sale al 14,1%.

“I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore delle attese per l’economia piemontese. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo mesi di annunci sui dazi che espongono a notevoli rischi il nostro export. L’andamento che registriamo dalle risposte che compongono questa indagine conferma, invece, la resilienza del nostro sistema produttivo, capace di adattarsi rapidamente a scenari altamente complessi grazie alla forza delle filiere, alla qualità del ‘Made in’ e alla capacità di presidiare mercati strategici a livello globale. Si tratta di un segnale importante, che va colto per continuare a investire, innovare e rafforzare la competitività per trasformare questa ripresa in crescita strutturale” ha commentato Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Comunicato Stampa - l.b.