“Il Ddl Montagna non è un’operazione di facciata, ma un piano concreto per fermare lo spopolamento e garantire servizi essenziali - dichiara Alessandro Panza responsabile politiche montane della Lega - 200 milioni l’anno non sono un punto d’arrivo, ma la base per avviare il riscatto delle montagne. l Ddl Montagna cancella l’approccio assistenzialista: servizi essenziali, imprese competitive e giovani che tornano alla loro terra. Le montagne non sono cartoline: sono presidio territoriale, identità e futuro. Con questa legge, le comunità avranno strumenti per autorigenerarsi. Basta sprechi e fondi a pioggia: i 200 milioni annui del Fondo sviluppo montagna saranno destinati solo a chi vive e lavora in queste aree, con criteri chiari e progetti misurabili. La Lega vigilerà sull’applicazione" - conclude Panza.