Attualità - 25 aprile 2025, 18:00

Aumenti Tari, ConserVco: "Adeguamento necessario dopo dieci anni di tariffe bloccate"

"Una tenuta come la nostra non si è vista in altri settori, abbiamo stretto i denti e lavorato per non pesare sui cittadini"

Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sulla necessità di un adeguamento della Tari nella provincia del Vco, che con il blocco dell’adeguamento della tariffa dal 2015 probabilmente subirà un lieve aumento. Per la maggior parte delle famiglie si tradurrà in circa 10 euro in più all’anno. “Le Rsu di ConSer Vco – si legge in una nota - ritengono doveroso intervenire con chiarezza e senso di responsabilità, a tutela del servizio pubblico, dei cittadini e dei lavoratori. Questo aumento non è frutto di una scelta locale né di cattiva gestione. Le regole sulla gestione dei rifiuti e sul calcolo delle tariffe vengono stabilite a livello nazionale. È Arera, l’autorità nazionale che regola anche la tariffazione di luce, gas e acqua, a definire i criteri per la Tari, e tutti i comuni italiani devono attenersi a queste direttive”.

“Dal 2015 a oggi – proseguono da Conser Vco - i costi di gestione sono cresciuti in modo esponenziale. Solo il carburante è passato da 1,34 a oltre 1,80 euro al litro, con punte superiori ai 2 euro. In questo contesto, ConSer Vco ha continuato a garantire servizi di qualità con oltre il 74% di raccolta differenziata senza aumentare le tariffe per ben dieci anni. Una tenuta che non si è vista in altri settori: invitiamo i cittadini, per fare un paragone, a verificare quanto sia aumentato, nello stesso periodo, il costo dell’acqua – gestita da società pubblica di proprietà dei comuni e a domandarsi perché su questi rincari nessuno abbia mai gridato allo scandalo. La vera domanda è: come ha fatto ConSer Vco a reggere così a lungo senza adeguamenti? E cosa sarebbe successo se l’azienda fosse andata in difficoltà irreversibile? Quali sarebbero stati i costi per l’intera comunità? Abbiamo stretto i denti, lavorato al limite, fatto di tutto per non pesare sui cittadini. Ma oggi, un piccolo adeguamento è necessario per evitare conseguenze peggiori: tagli ai servizi o, peggio, uno squilibrio economico che finirebbe per ricadere su tutti con costi maggiori”.

Concludono le Rsu: “Dopo la chiusura del forno di Mergozzo “Termovalorizzatore” nel 2012, che garantiva risorse economiche utili a contenere i costi di gestione dei rifiuti, il problema strutturale è rimasto: l’assenza di una visione strategica a livello provinciale. Mentre in altri territori si investe in impianti moderni e in innovazione, anche per ridurre l'impatto della Tari sui cittadini, nel Vco si continua a rinviare decisioni fondamentali. Alla provincia azzurra manca ancora un vero piano industriale per i rifiuti. È ora che il confronto diventi serio e costruttivo: i rifiuti non si gestiscono con slogan scaricabarile, ma con pragmatismo, competenza, rispetto per l’ambiente e per chi, ogni giorno, fa il proprio dovere per tenere pulite le nostre città”.

l.b.