‘’Si tratta di populismo applicato alla sanità. I soldi per sistemare i due ospedali non ci sono e la delibera regionale che dovrebbe stabilire questa operazione è una delibera che non decide nulla: è un atto con il quale la giunta Cirio se ne lava le mani, non assumendosi alcune responsabilità ma delegandole al consiglio regionale. Basta leggere la delibera per capirlo…’’.
Il senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, va all’attacco della politica che la Regione sta adottando per il Vco, politica che affossa l’ospedale unico e nuovo per risistemare i due esistenti.
‘’I manifesti affissi dalla Lega raccontano una realtà che non esiste – spiega Borghi - . Non è vero che ci sono 200 milioni per sistemare i due ospedali. Loro citano la legge 67 del 1988, dell’allora ministro Carlo Donat Cattin sull’edilizia sanitaria, ma il decreto ministeriale per finanziare l’operazione ad oggi non c’è. La loro delibera è solo ‘un pagherò’. Inoltre è la giunta regionale che deve decidere, ma Cirio sulla delibera scrive in pratica che se ne lava le mano e demanda la responsabilità della scelta al consiglio regionale. Vadano al Ministero a raccontare che l’ospedale unico, che era stato già finanziato, resterà un ospedale plurisede, un'idea già superata 20 anni fa. Un ospedale che però necessiterà di deroghe a livello di sicurezza. Che fa la Regione, chiede 200 milioni per degli ospedali ai quali serve una deroga ad una legge dello Stato? Costringendo il Ministero a smentire se stesso? Forse quest’operazione sarà utile per continuare a fare la campagna elettorale per un altro anno, col rischio che questa scelta consegni al Vco una sanità di serie B. Con 200 milioni buttati dalla finestra per avere una sanità che sarà subalterna a Milano, Torino, Novara, Pavia’’.
Borghi rimarca come per fare l’ospedale unico i soldi c’erano e ci sono tuttora. ‘‘Li abbiamo ancora nel cassetto, ma se non vengono spesi saranno dirottati altrove’’ dice Borghi che invita gli altri partiti a muoversi sull’ospedale unico sul quale convergono esperti, medici, sindacati e persone di spicco come Mariella Enoc, la cardinalessa della sanità piemontese. ‘’Se Fratelli d’Italia e Forza Italia ci sono ancora, ma li vedo silenti, battano un colpo sulla sanità provinciale’’ afferma.
Alla conferenza stampa del parlamentare ossolano erano presenti in sala anche il sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, e il presidente del consiglio comunale domese, Marco Bossi; hanno ascoltato le parole di Borghi, senza però intervenire.