Prevenire è meglio che curare. Un principio che vale non solo per le persone, ma anche per i boschi piemontesi. Lo sa bene Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale che ha presentato un ordine del giorno per impegnare la Giunta a “individuare nuovi fondi per i Comuni montani e collinari per prevenire incendi ed emergenze meteo”.
L’obiettivo, con nuovi fondi, è consentire di garantire una maggiore prevenzione degli incendi e una maggiore sicurezza a fronte di eventi meteo eccezionali, ormai sempre piaciuto frequenti. “Diventa fondamentale e sempre più necessaria la manutenzione e la pulizia del sottobosco, sia per quanto riguarda la prevenzione degli incendi boschivi, sia per la necessità – oggi sempre più indispensabile a fronte di eventi meteorici forti o estremi - di permettere luna corretta regimazione delle acque e tutelare chi vive a valle. Per questo ho chiesto alla Giunta regionale con un ordine del giorno di focalizzare gli sforzi per incrementare i contributi ai Comuni e alle Unioni di Comuni delle aree montane e collinari”, racconta Bongioanni.
Attualmente – come regolato dall’articolo 3 della legge regionale 24/2007 - per la sistemazione e manutenzione delle aree boscate, la segnalazione della loro sentieristica pedonale e in genere la tutela e la salvaguardia del territorio, i Comuni montani e collinari e gli Enti parco del Piemonte possono contare sulle somme incassate dalla vendita dei permessi di raccolta dei funghi sul proprio territorio. La pulizia e manutenzione del sottobosco rientra fra le misure di prevenzione previste dall’articolo 5 della legge regionale 15/2018 in materia di lotta agli incendi boschivi, ed è fondamentale per prevenire incendi forestali e permettere alle piante di crescere senza l’intralcio della sterpaglia.
“Il Piemonte ha una superficie boschiva pari a circa 940.000 ettari, al terzo posto in Italia dopo Sardegna e Toscana”, illustra Bongioanni. “Ed è un patrimonio naturale, di grande valore economico e ambientale per il territorio e l’intera collettività piemontese. Oggi i proventi a disposizione delle unioni di comuni montani e collinari derivanti dalle vendite del cosiddetto ‘patentino’ per la raccolta dei funghi non sono più sufficienti a far fronte alle crescenti necessità di pulizia delle aree boscate e di prevenzione dei rischi incendi e del dissesto idrogeologico”. Questo sia in considerazione delle difficoltà finanziarie di molti Comuni, derivati dai rincari dei costi delle materie prime e dal rialzo del costo del denaro che ha reso più difficile la contrazione di mutui e prestiti anche per gli enti pubblici, sia degli ormai frequenti eventi meteorici eccezionali che rendono necessaria una sempre maggiore capacità di manutenzione corrente e di intervento preventivo.
“È un compito che rientra nel mandato regionale di governo del territorio e di prevenzione ambientale”, conclude Bongioanni. “Per questo ho chiesto alla Giunta Regionale di sostenere l'azione delle unioni montane e collinari nel presidio delle aree boscate e della loro manutenzione attraverso un aumento dei fondi a loro disposizione a tale scopo”.