Attualità - 08 gennaio 2024, 15:11

Borghi: "Nuovo pasticcio del governo sui frontalieri"

Il senatore si è schierato contro la riforma fiscale del Governo riguardante i lavoratori di frontiera

Borghi: "Nuovo pasticcio del governo sui frontalieri"

Si continua a discutere sulla riforma fiscale riguardante il frontalierato. Sul tema si esprime anche il senatore Enrico Borghi, che si schiera contro la decisione presa dal Governo.

“Ennesimo pasticcio del Governo ai danni del frontalieriato, che assicura la tenuta delle economie di confine ormai da anni”, si legge in una nota di Italia Viva. “Non pago delle misure vessatorie introdotte recentemente ai danni dei frontalieri (si pensi al limite del 25% al telelavoro, a fronte di una richiesta quantomeno doppia proveniente da sindacati e imprese elvetiche e a fronte di percentuali molto più alte in altri Stati che impiegano manodopera frontaliera italiana, e, soprattutto la cosiddetta "tassa sulla salute", il contributo di oltre 2mila euro che i "vecchi frontalieri" saranno chiamati a pagare per sostenere la spesa sanitaria delle Regioni), il Governo ha da ultimo nascosto tra le pieghe di un collegato alla riforma fiscale, introdotto la previsione di una clamorosa abolizione, dal punto di vista fiscale, del concetto stesso di frontalierato con l’istituzione della cosiddetta “frazione di giorno”, un meccanismo che, in prospettiva, potrebbe essere dirompente”.

“Siamo di fronte ad un'altra misura vessatoria e potenzialmente pericolosa per le economie di frontiera - dichiara Enrico Borghi - .Oltre che un'altra picconata alle intese appena raggiunte con la Svizzera”.

“Se vogliamo evitare di distruggere un intero comparto – prosegue il senatore – bisogna rapidamente modificare il testo del decreto legislativo del governo, prevedendo espressamente che l’introduzione di un frazionamento giornaliero della riforma fiscale, che rischia di penalizzare fiscalmente i lavoratori frontalieri, non si applica nei confronti dei soggetti oggetto di accordo internazionale tra Italia e Svizzera”.

“Certo, se non avesse voluto penalizzare i frontalieri, il Governo lo avrebbe potuto e dovuto fare nel testo da lui licenziato. Ma tant'è - conclude Borghi - . Ora noi proponiamo che venga aggiunta una clausola che escluda i frontalieri italiani in Svizzera dall'applicazione di questo testo, in quanto giù normati da un accordo tra Stati. Faremo tutte le iniziative parlamentari utili in tal senso, e facendo pressioni dall'opposizione per far cambiare questo ulteriore norma penalizzante verso i nostri lavoratori”.

Redazione

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