Rom, sempre Rom, ancora Rom. A Omegna da giorni il dibattito politico verte sempre e soltanto sull'assegnazione di un appartamento alle cinque persone rom che prossimamente lasceranno le loro roulottes per trasferirsi sempre a Verta in un appartamento acquistato dal comune per 28mila euro. Nuova presa di posizione da parte del capogruppo di Fdi Mattia Corbetta.
"Mi fanno sorridere le parole di Berio - attacca Corbetta - che definisce l'assegnazione di una casa ai rom la soluzione ai problemi lasciati dalla giunta Marchioni. Il centrodestra, nei cinque anni di governo, ha agito per risolvere i problemi creati dalla giunta Mellano seguendo procedure stabilite dalla legge per liberare il campo rom. Il tribunale ha dato per ben due volte ragione al Comune, stabilendo che i rom devono lasciare l'area e risarcire circa 25mila euro di spese legali. Moscatiello, da vicesindaco reggente, ha sospeso tutto. Ora mi chiedo, il Comune di Omegna ha chiesto ai rom di pagare le spese legali? Ha definito un piano di rientro? Oppure la giunta oltre a regalare loro una casa, fa finta di niente? La stessa maggioranza che taglia i fondi allo sport giovanile e alle associazioni che organizzano eventi, che chiude la casa del volontariato alle ex scuole di Crusinallo e sfratta la Caritas. Questo per Berio significa risolvere i problemi di Omegna? Io credo che destinare un alloggio ai rom senza rispettare le graduatorie delle case popolari sia semplicemente lo scotto da pagare per governare con Mimma Moscatiello e Matteo Scalia di Sinistra Comune, il prezzo per avere una maggioranza.Trovo invece squallidi - aggiunte Corbetta - gli attacchi di Mimma Moscatiello, che un po' mi ricorda certi esponenti della sinistra nazionale: povera di contenuti e di idee, che quando in difficoltà non sa far altro che urlare al pericolo fascista (peraltro inesistente!)".
"Attacchi del genere servono solo a dimostrare la pochezza di chi li lancia. Sulla casa ai rom, a Moscatiello rispondo che personalmente preferisco distinguere chi, per scelta o per ragioni culturali, rifiuta di lavorare per vivere di elemosina e di altri espedienti, da chi invece si trova in forte difficoltà per motivi non dipendenti dalla propria volontà. I primi (i rom) sono in attesa che qualcuno regali loro un tetto dove dormire e paghi tutte le spese, i secondi (famiglie spesso con minori, anziani o disabili a carico) fanno di tutto per andare avanti e il più delle volte non chiedono nemmeno aiuto. Sono fermamente convinto che vadano prima aiutati questi ultimi" conclude Corbetta.