Attualità - 18 giugno 2024, 19:10

Processo Mottarone: doppio colpo di scena in tribunale a Verbania

La pubblica accusa ha chiesto il proscioglimento di Anton Seeber, presidente di Leitner, che si occupava della manutenzione dell'impianto, e il rinvio a giudizio per gli altri imputati

Processo Mottarone: doppio colpo di scena in tribunale a Verbania

La prima sorpresa è arrivata a inizio seduta dal fronte delle difese: Marcello Perillo, avvocato difensore di Gabriele Tadini, il capotecnico che si è autoaccusato di aver utilizzato i "forchettoni" che sono una delle cause della caduta della cabina numero 3 costata la vita a 14 persone, ha formalmente richiesto il patteggiamento per il suo cliente. Perillo, che ha sempre sostenuto che il suo obiettivo, difendendo un reo confesso, è e resta quello di non far rientrare il suo cliente in carcere, ha deciso di giocare la carta del patteggiamento. Sulla richiesta della difesa il Pm ha dato parere negativo non ritenendo congrua la pena proposta, sulla cui quantificazione viene mantenuto al momento il più stretto riserbo. Resta la possibilità che la questione venga riaperta in sede di udienza dibattimentale, qualora il giudice decida che il diniego della procura non sia ammissibile.

L’altra sorpresa è arrivata a fine giornata, quando concludendo il proprio intervento di ricostruzione dei fatti, la Procuratrice della Repubblica Olimpia Bossi ha chiesto il proscioglimento di Anton Seeber, presidente di Leitner, la società altoatesina che si occupava della manutenzione dell'impianto. Parlando con i cronisti la procuratrice ha spiegato che dalla valutazione della ripartizione delle competenze all'interno della società è risultato chiaro che Seeber non si occupava del settore degli impianti a fune. E che quindi non può essere attribuita a lui nessuna responsabilità rispetto al drammatico incidente costato la vita a 14 persone. 

Una decisione che è stata commentata favorevolmente dall’avvocato Federico Cecconi, difensore del presidente di Leitner: "Un primo passo significativo - ha detto - importante in relazione al quale naturalmente non posso che esprimere soddisfazione". "Abbiamo ascoltato - ha aggiunto partlando ai cronisti - una ricostruzione estremamente articolata e accurata svolta dall'ufficio di procura che ci permettiamo di dire non condividiamo, soprattutto per quanto riguarda i profili di residuale forma di addebito attribuiti a soggetti facenti parte del gruppo Leitner. Al tempo stesso però riconosco una presa d'atto significativa in termini di assenza di profili di responsabilità, in capo al massimo vertice della società". "Poi riteniamo - ha concluso - un gradino dopo l’altro di poter dimostrare la totale estraneità del gruppo a questa vicenda dolorosa".

La sessione odierna dell’udienza è stata dedicata interamente alla lunga e puntigliosa ricostruzione dei fatti da parte dei magistrati dell’accusa, nel corso della quale sono stati mostrati i filmati dell'incidente, ripresi dalle telecamere di servizio della Funivia. Sono le immagini che già nelle settimane successive al tragico schianto erano state diffuse da alcune testate televisive. Nelle immagini si vede la cabina avvicinarsi alla plancia della stazione di arrivo in vetta al Mottarone, e poi 'rimbalzare' indietro nel momento in cui la fune traente si spezza. Il Pm ha presentato anche i filmati e le foto in cui si evidenzia l'uso dei 'forchettoni' già in tempi antecedenti all'incidente del maggio 2021.

In aula erano presenti due degli imputati, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini. Hanno partecipato anche i parenti di due delle vittime, i fidanzati varesini Silvia Malnati e Alessandro Merlo.

Nella parte finale della sessione sono intervenuti gli avvocati delle parti civili (Regione Piemonte, Comune di Stresa e alcuni parenti delle vittime). Un intervento breve nel quale i legali si sono associati alle richieste della Procura.

L'udienza si è così conclusa e riprenderà  il 5 luglio: in quella occasione prenderanno la parola le difese a cominciare da quelle di Tadini e Perocchio, mentre  il 16 di luglio toccherà alle difese di Nerini e a quelle del gruppo Leitner . La decisione del Gup sulle richieste di rinvio a giudizio è attesa per l'ultima sessione già convocata per il 23 di luglio.

La procura ha chiesto invece il rinvio a giudizio di tutti gli altri imputati: Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone (la società concessionaria dell'impianto) Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del customer service, oltre alle due società, Ferrovie del Mottarone e Leitner.

ECV

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