Economia - 16 ottobre 2024, 19:00

Idroelettrico a gruppi stranieri in Lombardia: che fine faranno gli impianti del VCO?

La nostra provincia ha soprattutto concessioni Enel che scadono nel 2029 ma per legge la procedura di gara deve partire entro il 2024

Il lago e la diga di Morasco, in alta Formazza

Il lago e la diga di Morasco, in alta Formazza

Secondo ‘’Il Sole 24 Ore’’, i cechi e gli svizzeri sarebbero attualmente i più interessati ai grandi impianti idroelettrici della vicina Lombardia.

Si tratta dei cechi di Eph, un gruppo che già opera in Italia come Ep Produzione, controllata nazionale della holding fondata nel 2009 da Daniel Kretinsky.

Il giornale di Confindustria dice che la chiave d’accesso all’energia italiana  sarebbe la ‘’partecipata Slovenské Elektrárne, controllata al 34% dal ministero dell’economia che gestisce 31 centrali idroelettriche, due nucleari, due termoelettriche e due fotovoltaiche’’.

Dietro l’angolo anche gli svizzeri, attraverso Bkw, società che ha 50 centrali idroelettriche nella confederazione e in Italia. Interessato anche il gruppo australiano Macquarie.

In Lombardia le domande per l’iter si chiudono il 18 ottobre e riguardano un paio di piccole concessioni scadute. Intanto però questo  suscita la preoccupazione degli operatori italiani.

Assoidroelettrica afferma, scrive ‘’Il Sole24Ore’’ che ‘’i nostri asset idroelettrici sono strategici, servono a garantire energia a prezzo calmierato a un Paese come il nostro sempre a maggiore intensità energetica, costretto a importarla. Servono per la nostra industria. Senza contare la crucialità della gestione idrica in tempi di cambiamenti climatici. Svendere le nostre centrali potrebbe avere conseguenze irreparabili’’.

Nel 2019 le competenze per la riassegnazione delle Concessioni relative alle grandi derivazioni idroelettriche scadute (potenza nominale media di concessione superiore o uguale a 3.000 kW) sono passate alle  Regioni. Il  Piemonte  nel 2020 aveva stabilito regole nuove per riassegnare 67 concessioni come primo passo verso la gestione autonoma di dighe e invasi utilizzati per la produzione di energia: concessioni superiori a 3.000 kw, in particolare 11 che sono scadute.

Soddisfatto di disse allora l’assessore all’Ambiente ed Energia, Matteo Marnati: ‘’La legge regolerà la materia nei prossimi decenni, di un ritorno economico abbastanza immediato per la Regione ma anche di un ritorno ambientale, con un aumento del 15% di energia pulita prodotta con l’utilizzo di meno acqua. Con i nuovi bandi e le nuove concessioni ci saranno investimenti da parte di chi subentra, ovvero soggetti privati o misti pubblico-privati. Probabilmente le concessioni scadute da molto tempo dovranno subire della manutenzione e chi le rileverà produrrà così benefici anche di tipo ambientale".

Ricordiamo che il Verbano Cusio Ossola ha soprattutto concessioni Enel  che scadono nel 2029 ma per legge la procedura di gara deve partire entro il 2024.

Il senatore Enrico Borghi è molto critico: ‘’Sull'idroelettrico italiano si stanno scatenando inevitabilmente gruppi stranieri. Per ora cechi e svizzeri, che naturalmente a casa propria se ne guardano bene dal mettere a gara le concessioni idroelettriche. Ma non ci vuole poi molto a immaginare cosa accadrà quando scadranno le concessioni Enel, che per legge devono vedere innescarsi le procedure entro quest'anno’’.

Renato Balducci

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