Lo Pan Ner è un evento che cresce ogni anno e coinvolge sempre più paesi, forni, persone. Nell’Ossola e nel Verbano, quest’anno, si sono accesi 23 forni in 16 paesi diversi e oltre 2000 persone hanno circolato fra antichi torchi e mulini, lavatoi, latterie turnarie, oratori, e altre strutture comunitarie, un tempo importantissime per la vita e l’organizzazione collettiva, attorno alle quali si svolgevano veri e propri riti.
Una manifestazione che è una festa di persone, di luoghi, di territori e tradizioni che si incontrano attorno al gesto del fare il pane. La scoperta di piccoli paesi, angoli sconosciuti, tradizioni antiche, la passione di tante persone e volontari emozionati e orgogliosi di poter mostrare il proprio piccolo mondo antico, confermano la ricchezza di questi ambienti, la loro varietà e diversità uniche.
Pani di segale, crescenzin, pane con uvetta, noci e frutta secca, pani tondi, lunghi, scuri o colmi di farina, pizze, focacce, biscotti. Non c’è un pane uguale all’altro, mille sapori e ricette differenti, riempiono l’aria con l’unicità di questo patrimonio da conservare, raccontare e farne esperienza. Un’eredità da tutelare.
“Siamo felici di partecipare a questo evento che coinvolge tanti paesi e regioni Alpine. – racconta Claudio Minacci, presidente di AsFo TerraViva, partner del progetto insieme ad Aree Protette Ossola -. Ogni anno si aggiungono nuove realtà che impreziosiscono questo evento che ci ricorda l’importanza e la bellezza del fare comunità e di condividere, anche solo un pezzo di pane. I territori alpini sono portatori speciali di questa ricchezza. Il prossimo anno riproporremo ancora il corso di panificazione per conoscere le tecniche per imparare a fare il buon pane. Attorno a Lo Pan Ner sono nati piccoli grandi progetti di recupero del territorio e di ricoltivazione dei cereali e grani antichi, da cui vengono prodotti farine di segale, grano saraceno e altri prodotti di qualità. Queste attività sono possibili grazie al contributo di Fondazione Cariplo, che ci ha sostenuto e ci auguriamo possa farlo ancora in futuro.”
“Come Aree Protette dell’Ossola – sottolinea il direttore Daniele Piazza - siamo entusiasti del prosieguo dell’iniziativa. Abbiamo iniziato nel 2017 come promotori e organizzatori ma, in pochi anni, ci siamo ritrovati ad essere partner di una rete vastissima di soggetti aderenti che va dalle amministrazioni, alle associazioni, passando per volontari, cittadini e simpatizzanti. Ritengo che proprio questa sia la forza de Lo Pan Ner: un’iniziativa che è nata e prosegue con un fortissimo coinvolgimento delle comunità locali attorno ad un rito (quello dalla panificazione collettiva) che ha riscoperto un’attualità inaspettata. Ci auguriamo che con i prossimi anni cresca ancora l’adesione, tutti sono i benvenuti”.