Un’alta mobilità passiva (più 13% tra 2022 e 2023 è andato fuori regione a curarsi). Case della salute che non decollano. Il ‘’punto bimbo’ del san Biagio che fa discutere amministratori domesi e direzione asl. Gli ‘’assalti’’ di centinaia di persone agli uffici dell’azienda sanitaria per cambiare medico l’Asl Vco. La telemedicina che non decolla a Formazza dove nel 2024 avere un medico sul posto è un lusso. La carenza di 150 medici in tutta la provincia e l’emorragia che vede il personale sanitario emigrare in Svizzera o nel privato. Il decantato progetto dei due ospedali nuovi che non vede d’accordo proprio gli addetti ai lavori che ci dovebbero lavorarare e che chiedono una struttura sanitaria unica in provincia. Gli anestesisti che non saranno più presenti di notte negli ospedali ma interverranno a chiamata. Le lunghe liste di attesa per diversi esami. Un amico, che pure opera nella sanità, ha cercato di prenotare una semplice colonscopia. Si è sentitro rispondere che 'era impossibile dare una data''.
E’ il quadro della sanità nel Verbano Cusio Ossola. Dove ormai i pazienti vivono sulla loro pelle una politica sanitaria che fa acqua da molte parti. In passato sarebbe bastato molto meno per far scendere la gente in strada a protestare contro Regione e direzione Asl. E sarebbe bastato molto meno alla politica per cambiare i vertici dell’asl.
Oggi c’è la rassegnazione di chi sa con certezza che alle parole - della politica e dei dirigenti - non seguono mai i fatti! E tutti restano qui appesi alle promesse......