La "Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023" ha subito un cambiamento cruciale per il settore della sanità privata accreditata attraverso la riformulazione dell'articolo 29. Con l'impegno instancabile di ASSO e il supporto di altre sigle dei Sindacati Datoriali, il Parlamento si è convinto che il sistema dell’Accreditamento non va destrutturato ma semmai riorganizzato in dialogo con le parti sociali e con il contributo delle Regioni.
L’obiettivo è stato raggiunto grazie al fondamentale appoggio della maggioranza, sollecitata in particolar modo da Forza Italia attraverso la fattiva opera dell'On. Mulè e dell'On. Cappellacci, e il sostegno di Italia Viva con l'On. Faraone.
ASSO si è distinta come il principale promotore di questa iniziativa, dimostrando il proprio ruolo centrale nella difesa di un sistema sanitario privato accreditato che sia al contempo sostenibile e funzionale al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il Cuore della Questione
Con la Legge sulla Concorrenza 2021, il legislatore ha introdotto nuovi criteri di accreditamento e convenzionamento per le strutture private, rischiando di attivare una competizione esasperata all'interno del sistema sanitario. Questa normativa, pur avendo come obiettivo quello di voler garantire trasparenza e qualità, ha suscitato numerose preoccupazioni tra gli operatori del settore in termini di sostenibilità economica e di presenza capillare sul territorio. Il decreto del Ministero della Salute del 19 dicembre 2022, infatti, obbliga le Regioni a mettere periodicamente a bando sia gli accreditamenti esistenti che il budget assegnato alle strutture private accreditate. Un meccanismo che potrebbe rendere vacui gli investimenti fatti negli anni di molte realtà storiche, favorendo al contrario in modo spropositato grandi gruppi internazionali e fondi di investimento.
L'Impatto sul Sistema Sanitario Nazionale
Le strutture sanitarie private accreditate svolgono un ruolo insostituibile nel SSN. Operano non solo come complementi essenziali alla rete pubblica, ma anche come garanti della libertà di scelta del paziente, come previsto dall'ordinamento sanitario italiano. Tuttavia, l'applicazione di logiche puramente di mercato in questo ambito rischia di trasformare un sistema fondato sulla qualità e sull'accesso universale, in un'arena dominata da dinamiche ipercompetitive e da una riduzione della qualità dei servizi.
L'azione di ASSO e di altri Sindacati Datoriali
Il Presidente di ASSO e il suo Presidente della Federazione Sanità, hanno compreso per tempo la portata di questa sfida aprendo anche un dialogo con le principali sigle di altri Sindacati Datoriali di settore, fino a raggiungere un’intesa che ha dato un contributo decisivo nell’interlocuzione con il Parlamento. Si sono messe così in evidenza, le gravi criticità della normativa vigente con una proposta, misurata ed equilibrata, in grado di tutelare meglio il diritto alla salute dei cittadini. Il risultato è stato una proroga fino al 31 dicembre 2026 dell'efficacia delle disposizioni più controverse, sospendendo l'obbligo di adeguamento ai nuovi criteri di accreditamento, individuando un percorso di dialogo istituzionale e sociale al fine di definire al meglio il rapporto tra il pubblico e il privato accreditato in coerenza con i valori e le finalità del SSN.
Il Sostegno Politico
Non sarebbe stata possibile raggiungere questo traguardo senza il fondamentale appoggio della Maggioranza, sollecitata in particolar modo da Forza Italia e il sostegno di Italia Viva nell’opposizione. Questa convergenza politica ha permesso di portare la questione al centro del dibattito parlamentare, dimostrando che il dialogo tra istituzioni e rappresentanti delle categorie produttive è essenziale per affrontare temi di interesse strategico nazionale.
Conclusioni e Prospettive
La sospensione delle disposizioni contestate rappresenta sicuramente una vittoria importante, ma non è tuttora definitiva. Rimane prioritario, pertanto, mantenere vivo e costante il dialogo per rivedere adeguatamente il sistema di accreditamento e garantire che le strutture private accreditate possano continuare a operare con criteri di qualità, sostenibilità e trasparenza, senza essere penalizzate da logiche di mercato esasperate.
ASSO continuerà a lavorare per una riforma che riconosca il valore sociale e di presenza territoriale dei soggetti del privato accreditato, pensati e strutturati come parte integrante del SSN, tutelando il diritto alla salute dei cittadini e la sostenibilità delle eccellenze sanitarie italiane, presenti capillarmente in tutto il nostro Paese.