Attualità - 14 gennaio 2025, 12:00

Morti sul lavoro, il Vco passa in zona gialla: incidenza in linea con la media nazionale

Nei primi 11 mesi del 2024 sono state 1000 le vittime di incidenti sul posto di lavoro

Morti sul lavoro, il Vco passa in zona gialla: incidenza in linea con la media nazionale

“Sono già 1.000 le vittime sul lavoro nel nostro Paese da inizio 2024 a fine novembre. E manca ancora un mese per chiudere il tragico bilancio di fine anno. I numeri parlano di un incremento degli infortuni mortali rispetto al 2023: erano infatti 968 a fine novembre del 2023. Stiamo parlando dunque di 32 vite spezzate in più nel 2024”. Mauro Rossato, presidente dell’osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega di Mestre, commenta alcuni dei più significativi passaggi dell’ultima dettagliata analisi – aggiornata al 30 novembre 2024 - dell’emergenza realizzata dal proprio team di esperti.

Per quanto riguarda la provincia del Verbano Cusio Ossola, si registra una diminuzione dei casi di morti sul lavoro: il territorio, che nel mese precedente era classificato in zona arancione, passa ora in zona gialla, in cui cioè l’incidenza infortunistica è compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale. I casi totali verificatisi nel 2024 nel Vco sono due, con un indice di incidenza pari a 30,5 (dato dal numero di infortuni mortali per milione di occupati), su un totale di 65.509 occupati.

Anche la regione Piemonte si classifica in zona gialla: i casi totali di morti sul lavoro sono 48, con un indice di incidenza pari a 26,7 su un totale di 1.800.862 occupati.

Il rischio di morte regione per regione

A finire in zona rossa a fine novembre 2024 con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 31,0 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. In zona arancione: Molise, Puglia, Emilia-Romagna e Calabria. In zona gialla: Liguria, Abruzzo, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. In zona bianca: Veneto e Marche.

Rischio maggiore per i lavoratori stranieri

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a novembre nel 2024 sono 164 su un totale di 731, con un rischio di morte sul lavoro che continua a essere più che doppio rispetto agli italiani. E, infatti, gli stranieri registrano 69,1 morti ogni milione di occupati, contro i 26,7 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.

Il fenomeno infortunistico per fasce di età

L’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza di 131,5), seguita dalla fascia di lavoratori con età compresa tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 49,7). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (254 su un totale di 731).

Il settore delle costruzioni rimane il più colpito

 Alla fine di novembre del 2024 è ancora il settore delle costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 147. Seguito da trasporti e magazzinaggio (99), dalle attività manifatturiere (94) e dal commercio (51).

l.b.

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