Attualità - 15 gennaio 2025, 18:30

Verbania ha dato l’ultimo saluto a Matteo Lomazzi, Enzo Bonini e Matteo Auguadro FOTO

Tutta la città, nel giorno di lutto cittadino, si è stretta intorno alle famiglie dei tre scialpinisti vittime della valanga della Val Divedro

Verbania ha dato l’ultimo saluto a Matteo Lomazzi, Enzo Bonini e Matteo Auguadro FOTO

Occhi lucidi, singhiozzi, abbracci per farsi coraggio in attesa della salma di Matteo Lomazzi, il primo dei tre amici morti in Val Divedro domenica. Un applauso ha accolto l'ingresso della bara nella chiesa di Santa Lucia. Uno stato d'animo colto dal parroco, don Riccardo Zaninetti: "Siamo qui per l'ultimo saluto al nostro fratello, ai suoi cari si stringe tutta Verbania. Siamo qui ad accompagnare Matteo nel suo ultimo viaggio, non è facile trovare le parole oggi. Forse non è necessario, meglio lasciare parlare la parola di Dio. Un giovane sportivo, morto sulle montagne che tanto amava. Guardando le montagne care a Matteo, che ci sfidano a nuove vette ma ci insegnano ad essere umili, continuiamo ad amare la montagna e, allo stesso tempo, la vita".

Una folla di amici anche all'ingresso del cimitero di Pallanza a salutare Enzo Bonini. Il fratello Sergio, con la voce rotta dal pianto, è riuscito a dire solo poche parole: "Vi ringrazio per essere qui per Enzo, vi vorrei abbracciare tutti. Volevo ricordare mio fratello, la sua voglia di vivere". "Il primo ricordo di lui - ha detto la sorella Anna - è di un giro d'Italia insieme ai miei genitori, poi gli scherzi con gli amici al bar Stanglini di Suna". "Per me e mio fratello Dario - ricorda la nipote Valeria - è stato più un secondo padre che uno zio". Gli amici che hanno diviso con lui la passione per la montagna ne hanno ricordato la meticolosità nel preparare le ascensioni come quella che per un tragico caso gli è stata fatale.

Nel terzo funerale, quello di Matteo Auguadro, in collegiata San Leonardo don Zaninetti si è rivolto ai familiari: "Tutta Verbania si ferma, il dolore che provate nessuno lo può comprendere. Con questa eucarestia, chiediamo al Signore di aprire a Matteo le porte del paradiso". Concetti ribaditi nell'omelia: "Abbiamo perso un uomo che aveva ancora molto da dare. Molti hanno conosciuto Matteo come un famoso sportivo, ma prima di tutto era un figlio, un marito, un padre. Oggi per noi la montagna è luogo di dolore, ma il salmo ci dice che la montagna è la strada che porta a Dio. Matteo continua a vivere in ciascuno di voi, possa diventare una luce nella vostra vita futura ". Don Riccardo ha concluso l’omelia recitando i versi de "Il Signore delle cime" cantata a fine messa dal coro parrocchiale. Lo stesso omaggio che gli amici di Lomazzi gli hanno reso a Santa Lucia.

Redazione

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