Informazione tardiva sul senso unico alternato in località Tre Ponti, assordante silenzio sulla richiesta di tavolo tecnico a Rfi del sindaco di Baveno Alessandro Monti e del presidente della Provincia Alessandro Lana, porta d’ingresso aperta solo a richiesta all’ingresso della sede municipale di Pallanza.
Questi i temi delle 3 interpellanze inviate dall’ex sindaca Silvia Marchionini e dall’ex assessore alla Viabilità Patrich Rabaini. Sul senso unico alternato ai Tre Ponfi gli interpellanti chiedono: se si tratti di manutenzione ordinaria o straordinaria, se ed eventuali soluzioni alternative siano state prese in esame prima di decidere, se siano stati avvisati i consigli di quartiere, come mai la notizia è stata diffusa a pochi giorni dall’entrata in vigore della restrizione alla circolazione, come mai non si sia istituita una commissione ad hoc sull’argomento, se siano state avvisate le associazioni di categoria in modo che potessero orientare i loro iscritti in direzione della provinciale per San Bernardino Verbano, se sia possibile rivedere le modalità dell’ordinanza, se e come la polizia locale sia stata impiegata nell’informazione all’utenza, se si sia valutato l’impatto del cantiere della rotonda programmata alla Beata Giovannina, se sia stata redatta una relazione sulla sicurezza della ditta relativa alla impossibilità di cantieri notturni.
Sui cantieri ferroviari annunciati per luglio e agosto gli interpellanti chiedono se la notizia corrisponda al vero e se il Comune ne sia stato messo al corrente, se appena l’ha saputo l’Amministrazione abbia contattato RFI per chiedere di ridurre al minimo i disagi, se abbia concordato una linea comune con Federalberghi e altre associazioni imprenditoriali, se abbia valutato di coordinarsi con Provincia e Regione, se intenda informare la cittadinanza sui disagi che l’attendono.
Per Marchionini e Rabaini, infine, l’obbligo di suonare il campanello per farsi aprire la porta d’ingresso a Palazzo di città sarebbe un cattivo esempio di relazione col cittadino. Ciò premesso, gli interpellanti chiedono quali siano le ragioni, in quale parte del programma elettorale del sindaco eletto fosse indicata tale decisione, se sia definitiva o temporanea, se l’obbligo per l’addetto alle relazioni col pubblico non ne aggravi le condizioni di lavoro.