‘’C’è stata la sentenza il 21 gennaio al Tribunale amministrativo regionale dopo che la famiglia Borromeo aveva fatto sul nostro regolamento relativo alla semine del Toce. Aspettiamo di sapere cosa ha deciso il Tar’’. Così Luigi Spadone, presidente del Parco Val Grande, ente che ha un contenzioso con la famiglia Borromeo, che vanta un ormai anacronistico diritto di pesca, risalente al 1400, su un tratto del fiume Toce.
L’allargamento dei confini della Val Grande ha inglobato tratti del fiume e il Parco,ha redatto un regolamento per disciplinare pesca e semine. Decisione chela famiglia Borromeo contesta, tanto da aver fatto ricorso al Tar.
‘’Sostanzialmente – spiega Spadone - col regolamento abbiamo ampliato il divieto assoluto di pesca vicino al ponte della Masone, dov’era stata fatta una scala di risalita, divieto che già c’era. Ma il punto focale restano le semine. Il nostro regolamento dà la possibilità di farle previa l’autorizzazione del Parco, cosa che avviene ovviamente all’interno dei parchi. I Borromeo invece dicono che hanno il diritto esclusivo sulle acque e da qui è nato il contenzioso’’.
Era questo uno dei problemi denunciati a Ossolanews, pochi giorni fa, da Gian Mauro Bertoia, presidente della sezione provinciale pescatori Fipsas. Nodi che hanno indotto la Fipsas a rinviare l’annuale assemblea e a tenere in stand-by l’apertura della stagione di pesca.