Usare le tecnologie in modo consapevole, garantire i minori offrendogli aiuto e protezione mentre si affacciano al digitale. Nei giorni scorsi a Milano è andata in scena la seconda edizione de “Il villaggio cresce, i patti di comunità per l’educazione digitale”. A rappresentare Verbania, il garante dei minori Chiara Colombo. Il comune ha infatti sottoscritto il patto che mira a tutelare il diritto dei più piccoli ad approcciare in modo corretto alla tecnologia. L’educazione digitale è efficace se viene offerta in modo coordinato da parte di una comunità (genitori, scuole, pediatri, istituzioni, oratori, scout, società sportive, ecc.) in cui ci si supporta a vicenda. Ad esempio, mettendosi d’accordo collettivamente sull’età di consegna degli smartphone ai preadolescenti, o sul loro accesso ai social.
“Digitale sì, ma all’età e con gli strumenti giusti – commenta Chiara Colombo -. Come comune ci siamo detti che è un diritto dei minori di tutte le età essere accompagnati in modo sicuro all’utilizzo del digitale. No alla demonizzazione, sì alla consapevolezza”.
Alessio Baldi, consigliere alle politiche giovanili, dichiara: “Oggi in classe si usano le Lim, i compiti spesso si fanno sui tablet, il registro è elettronico. Il cortile di casa si è esteso alle chat. Negare il progresso non solo non è possibile ma sarebbe un errore, accompagnarlo e rendere le nuove tecnologie sicure, mentre si strutturano delle alternative a quest’ultime, è la strada su cui ci muoveremo”.
Un’attenzione che Verbania ha sottolineato anche attraverso il festival “Facciamo Scienza”, ospitato nei giorni scorsi dalla biblioteca Ceretti e che attraverso degli incontri e dei laboratori ha illustrato come il web e i mezzi che lo accompagnano siano un arricchimento solo se ben utilizzati.
I patti digitali nascono dalla collaborazione fra il centro di ricerca “Benessere Digitale” dell’Università di Milano-Bicocca e tre associazioni attive nel campo dell’educazione consapevole all’uso dei media (Mec, Aiart Milano e Sloworking) con lo scopo di promuovere la nascita e lo sviluppo di patti di comunità per l’uso della tecnologia su tutto il territorio nazionale.