Attualità - 13 febbraio 2025, 16:30

Una messa per proteggere gli allevamenti dal lupo

A Forno don Gaudenzio, ex parroco di Beura Cardezza, celebrerà una funzione religiosa contro la minaccia del predatore

Una messa per proteggere gli allevamenti dal lupo

"Il lupo è una minaccia per gli animali domestici al libero pascolo e per le persone che frequentano la montagna": con questa motivazione anche quest'anno a Forno, piccolo paese della Val Strona, sarà celebrata la "Messa del lupo" con benedizione dei campanacci. La celebrazione religiosa, che lo scorso anno aveva scatenato molte polemiche, tra cui quelle di un'associazione animalista di Milano che si era rivolta anche alla curia, sarà officiata da don Gaudenzio Martini, ex parroco di Beura e ora responsabile della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Forno.

Quella della "Messa del lupo" è una tradizione secolare di culto a San Valentino, per invocare la sua divina protezione. Il patrono degli innamorati, infatti, è anche il martire che protegge dalle incursioni di questi animali. Il lupo nei secoli scorsi era presente sulle montagne della Val Strona e della Val d'Ossola e le incursioni erano frequenti e cruente, tanto che il 14 febbraio gli abitanti di Forno sfilavano per le vie del paese dietro l'urna contenente le reliquie di San Valentino, oggi conservate nella chiesa parrocchiale. Poi la presenza del lupo si diradò fin quasi a scomparire all'inizio del 1900. L'ultimo lupo a Forno fu avvistato infatti nel 1927. Negli ultimi tempi il lupo è tornato a fare la sua comparsa un po' in tutta Italia, compresa la Val Strona e la Val d'Ossola, scatenando un forte dibattitto tra animalisti e associazioni a tutela degli allevatori.

La Messa di sabato 15 febbraio sarà preceduta dal convegno "A proposito del lupo", che si terrà presso la casa parrocchiale alle 15.00. Interverranno Lino Cerutti, ricercatore di storia locale, Michele Corti, presidente dell'associazione tutela rurale, Gesine Otten, presidente del Comitato Salvaguardia allevatori Vco, lo storico Enrico Rizzi, Robi Renza, giornalista e scrittore, e l'antropologo culturale Annibale Salsa.

Miria Sanzone

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