Dispensa più consigli che bacchettate il Console Pacian XXX, al secolo Claudio Loraschi, al sindaco Giandomenico Albertella e alla sua giunta all’apertura del Carnevale Verbanese, ieri sera al teatro Il Maggiore. Con la parziale eccezione di Albertella: “Caro il mio sindaco, era qualche anno che la sera della Giubiascia passavi di qui per vedere se la poltrona, occupata dalla Marchionini, era libera…Ora che hai appoggiato il tuo c…lon, appena arrivato in municipio ti sei affrettato a disfare tutto quello che la Marchionini aveva fatto. T’hanno visto la mattina presto rimuovere i cartelli di senso unico a Suna!”.
Bonaria l’ironia riservata al vicesindaco Boroli: “Chi è il vicesindaco (rivolto al pubblico, ndr)? Non lo sa nessuno! Caro il mio vicesindaco, visto che sei anche l’assessore alla gentilezza manda qualcuno a da via al c…”. Promossa sul campo a “colonnello” l’assessore alla sicurezza Monica Gulisano. Miele riservato a Massimo Manzini (patrimonio, società partecipate), “che ha messo pace tra ConSerVco e Vco Trasporti, che vuol far ballare giovani e anziani all’Artigiana”.
Contraffatto il cognome dell’assessore al milancio, “M’Arrangio (anziché Marangio, ndr)”, alla quale ha raccomandato di tenere in ordine i conti. A Luciano Paretti (turismo e cultura) ha suggerito di non passare troppo tempo al museo “per non essere scambiato per una delle statue di Troubetzkoy”. A Liala Sartori (istruzione) ha consigliato “di finire l’asilo nido di Intra prima che i bimbi che stanno per nascere vadano all’Università”. A Mattia Tacchini ha chiesto retoricamente: “Hai rimosso i velobox di Rabaini?”. Katiuscia Zucco sarebbe “il vero sindaco di Verbania al servizio dell’imperatore Giandomenico I”. Nel mirino, infine, la presidente del consiglio comunale, Alice De Ambrogi, che “alla segreteria del partito rosée, una poltrona pirena di pungiglioni, ha preferito quella più comoda del consiglio comunale delle meraviglie”. Punture di spillo per l’ex sindaca Silvia Marchionini, l’ex assessore Patrich Rabaini, Mirella Cristina e Ricardo Brezza.
Ad aprire la serata, applauditissimo, il Corpo di ballo dei Pacian. Al pittore Paolo Giacomello è stato consegnato il “Viturin d’or”, il riconoscimento dei Pacian a chi si spende per la città, nel suo caso peri corsi dell’associazione “La Macchia”. Riconoscimenti anche per Loraschi, al 30° anno di “consolato”: una targa del sindaco, una dei Pacian e un pupazzetto a mezzobusto di Pacian. L’associazione quest’anno festeggia il mezzo secolo di vita.