Far fronte alla mancanza di Segretari comunali, ed evitare che un singolo Segretario abbia fino a dieci, quindici, venti Comuni come in molte realtà del Piemonte, della Lombardia, e pure del Mezzogiorno. Uncem ha presentato ai Parlamentari e al Governo una serie di emendamenti al Decreto PA in conversione alle Camere, per rivedere il ruolo dei Segretari, in attesa della riscrittura del Testo unico degli Enti locali.
"Con la Sottosegretaria Wanda Ferro, al Viminale abbiamo più volte rilevato che abbiamo bisogno di un ripensamento profondo dei livelli istituzionali e anche delle Dirigenze e dei Segretari - evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem - Il Decreto PA deve aprire strade utili. I recenti corsi-concorsi per Segretari, lunghissimi nelle gestioni, COA6 e COA7 possono solo in parte supplire alla mancanza di figure apicali nei Comuni. E comunque occorre intervenire, secondo Uncem, per consentire l'uso di vicesegretari, attingendoli dalle piante organiche degli Enti tra i laureati in materie economico-giuridiche, come si è potuto fare fino alla fine del 2024. Non vi è stata proroga e questa è una prima necessità che esprimiamo negli emendamenti. Così come è necessario avere Segretari nelle Unioni di Comuni e nelle Unioni montane che siano pagati e che lavorino, avendo come centro le Unioni, per tutti i Comuni che ne fanno parte, evitando corse e ricerche dei Sindaci di Segretari tra gli Enti anche a venti, trenta chilometri di distanza."
"Il Ministro Zangrillo ha approntato tre anni fa un provvedimento per sostenere i Comuni nel pagamento dei Segretari. È positivo, ma senza un ripensamento della figura, si rischia di rimanere a un punto zero, che non risolve le problematiche dei Sindaci. Con il Viminale e il Sottosegretario Ferro agiremo per sostenere i Comuni e dare un volto nuovo ai Segretari, veri manager della PA".