L’undicesima edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico del Cavalieri è uno di quegli eventi che perdurano nella memoria degli studenti, dei docenti, delle famiglie e di tutti coloro che la sera di venerdì 4 aprile hanno animato la grande manifestazione culturale che da più un decennio coinvolge i Licei Classici di tutta Italia.
Una “Notte” in stile familiare quella trascorsa presso le aule del Liceo “Bonaventura Cavalieri” che ha aperto le porte alla cittadinanza verbanese, accogliendo circa duecento persone e condividendo con tutti loro l’entusiasmo, le emozioni, il divertimento, la musica e lo spettacolo organizzati e realizzati dagli studenti e dagli insegnanti dell’indirizzo Classico del Liceo.Dopo l’accoglienza, i numerosi convenuti si sono trasferiti nelle nuove aule-laboratorio del Liceo trasformate per l’occasione in ambienti teatrali, dove si sono svolte le rappresentazioni classiche, rivisitate in chiave moderna, del “Misantropo” di Menandro, “Le rane” di Aristofane, il mito di “Filemone e Bauci” e “Andromaca ed Ettore”, a cui si sono aggiunte le Favole di Esopo e una versione speciale di “Frankenstein” in lingua inglese.
Dulcis in fundo, la proposta teatrale “La voce delle donne”, dove testi, musica e scenografia hanno riportato in vita i volti e le parole di sette donne che hanno lasciato un’impronta nella storia dell’umanità in molteplici campi, dalla cultura alla scienza, dal giornalismo all’impegno sociale.La Dirigente del Liceo Cavalieri, professoressa Cinzia Sammartano, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione e come sempre incoraggia il lavoro dei ragazzi e degli insegnanti che hanno collaborato insieme per realizzare questo momento condiviso, comprovante la vitalità e il fascino intramontabile degli studi classici.
La professoressa Cecilia Guida, referente della Notte del Classico, nel presentare al pubblico la festa della cultura classica, ha dichiarato: “Stasera i ragazzi diventano divulgatori della civiltà classica che, ben lungi dall’essere morta, è viva più che mai e continua a parlarci e offrirci insegnamenti preziosi per affrontare con equilibrio e saggezza la vita”. Il professor Michele Rizzi, coordinatore della manifestazione, ha aggiunto: “Gli studenti e gli insegnanti si sono uniti ancora una volta per dimostrare che la passione per un’idea riesce a realizzare grandi sogni attraverso piccole cose offerte da tutti con impegno, volontà, ma soprattutto con entusiasmo per ciò che si fa.In tal modo si è voluto dimostrare che occorre curare le radici culturali della società affinché questa dia nuovi e buoni frutti, rappresentati dai ragazzi che sono il futuro in cui crediamo, il futuro in cui speriamo”.