Il rischio di scioglimento del consiglio comunale di Stresa, con la decadenza del sindaco Marcella Severino, si fa sempre più concreto. Soprattutto alla luce di quanto accaduto ieri sera, 12 aprile, nella seduta convocata per prendere una decisione definitiva sulla surroga della consigliera dimissionaria Carla Gasparro: l’ingresso in consiglio di Fiorenzo Ridolfi non è, infatti, stato approvato.
Un consiglio comunale, quello di ieri, decisamente movimentato. Alla prima convocazione si è presentata solo la minoranza, mentre i consiglieri di maggioranza e la stessa prima cittadina hanno lasciato vuoto il proprio posto, facendo così mancare il numero legale. Si è quindi passati alla seconda convocazione, stabilita per le 22.00, alla quale il consiglio comunale al completo ha preso parte. A cambiare le carte in tavola l’arrivo dell’ex capogruppo di minoranza Marco Bazzi, tornato per l’occasione da un viaggio: la sua presenza ha infatti riportato la parità tra maggioranza e minoranza (ognuno può contare su sei persone), mentre la sua assenza – e quindi un voto contrario in meno - avrebbe permesso l’ingresso di Ridolfi.
A far discutere i consiglieri è la possibile incompatibilità del subentrante, che è dipendente di EnelX, società a cui il comune di Stresa ha affidato un appalto da circa tre milioni di euro per l’illuminazione pubblica. Se da un lato lo stesso Ridolfi aveva dichiarato di non aver avuto alcun ruolo riguardo all’appalto, dall’altro la minoranza ha mostrato al consiglio e-mail e messaggi WhatsApp in cui il subentrante parlava proprio del progetto di Enel con il comune.
Voto contrario, dunque, per la minoranza, mentre la maggioranza ha espresso parere favorevole per la surroga di Gasparro con Ridolfi. Essendo però i voti in numero uguale, non è stato possibile approvare la delibera. Spetterà ora al viceprefetto vicario Gerardo Corvatta – che aveva stabilito il termine ultimo per la surroga al 17 aprile, pena lo scioglimento del consiglio – decidere come procedere.